Narni. Antico borgo dell’Umbria, cuore di una natura verde che diviene un tutt’uno con l’anima di chi attraversa le sue vie; luogo che da 14 anni ospita “Alchimie e Linguaggi di Donne”, il festival che richiama filosofia, cultura, scrittura. Saperi provenienti da tutta Italia si ritrovano in questo piccolo borgo per poi fare ritorno ai propri luoghi, lasciando dietro di sé nuovi pensieri. È come aprire un libro e scoprire sin dalle prime pagine che la stesura non è ultimata, è ancora in evoluzione tra capitoli definiti da linguaggi, stili, pensieri che abbracciano e rivolgono una particolare attenzione al linguaggio delle donne.
Le autrici, le loro scritture, le anamnesi di studiose affascinate dal valore intrinseco della "langue" sono le guide che indicano le strade della scrittura: quelle già segnate, quelle in evolvere e quelle che verranno, perché la scrittura è una strada ancora tutta da aprire. Le giornate dedicate al linguaggio femminile portano con sé il valore di memoria, tradizione, trasmissione con l’intento di tramandarne il valore e delineare i tratti di un nuovo umanesimo, nato dal dialogo tra diversi ambiti disciplinari. Si delinea un’architettura di linguaggio fondata sulle alchimie nascoste nelle plurime produzioni artistiche che si affiancano in una spontaneità di condivisione e in una genuinità di confronto, invitando a nuove raccolte e nuove riflessioni. Ho avuto la possibilità di ascoltare la narrazione di un solo giorno, ma tanto è bastato per far sì che il significato di “parola”venisse arricchito di nuova essenza. Comprendere che l'autobiografia possa divenire un corpo a corpo con la scrittura; vedere la parola come via verso il proprio mondo interiore; affrontare la scrittura come modo di esistere per incontrare gli altri. E ancora, la scrittura come sentiero per aprire lo sguardo su nuovi paesaggi, quelli interiori, da cui avere diversi punti di osservazione sul mondo, quello dell'esistenza.
A Narni accade tutto questo: si assiste alla magia dell’incontro tra luoghi, cultura, autrici che smuovono idee, sollevano domande e invitano al dialogo. Anche quest’anno i linguaggi di donne hanno salutato Narni e nel far ritorno verso i propri luoghi hanno lasciato le orme di nuovi pensieri.
⧽Il Festival è ideato dalla filosofa Esther Basile con la collaborazione della Direttrice artistica dott.ssa Rosy Rubulotta e dell'avv.ssa Roberta Isidori